Oggi vorrei raccontarvi una bellissima storia di ordinaria burocrazia.
Nel tardo pomeriggio del 17 aprile 2012, mentre percorrevo la SS 131 in direzione Porto Torres, in un tratto rettilineo, ho dovuto rallentare a causa della presenza di un grosso cane lupo randagio che passeggiava tranquillamente sulla carreggiata. È sopraggiunto un automobilista distratto che mi ha tamponato con violenza tale da trascinare in avanti l’autovettura sulla quale viaggiavo per circa 30 metri.
Sorvolo sulle lesioni che ho patito, dico solo (guardate le foto) che se per caso sui sedili posteriori ci fosse stato qualcuno, a quest’ora il cimitero avrebbe qualche ospite non pagante in più.
Sul posto sono arrivati due Vigili urbani di Porto Torres i quali, cartellina alla mano e sguardo professionale, al termine dei rilievi e di un intelligentissimo ragionamento, mi hanno multato ai sensi degli articoli 154/1 e 8 del Codice della Strada, perché: “nell’effettuare la manovra per il cambiamento di corsia ed immettersi dunque in quella di sorpasso a sinistra non si assicurava preventivamente di poter effettuare tale manovra senza creare intralcio e pericolo ad altro utente che si era già immesso nella medesima corsia. Tale comportamento causava un sinistro stradale.” Con annessa decurtazione di due punti dalla patente. La freccia, quando sono arrivati, era ancora in funzione, ma loro pensavano ad altro. Nonostante le mie insistenze, nessuno di quei solertissimi Vigili ha ritenuto opportuno effettuare la prova dell’alcool test (né su di me, né sulla persona che mi ha tamponato - uno svagato dipendente del Comune di Sassari), né svolgere alcuna indagine in ordine al cane randagio (nonostante tutti ne parlassero), né, tantomeno, sentire i numerosissimi testimoni presenti sul luogo dell’incidente (ivi comprese le persone che viaggiavano su un pulman, costretto a fermarsi), mentre invece colui che mi ha tamponato è stato sentito ben due volte (la |
Ovviamente ho impugnato la contravvenzione davanti al Giudice di Pace e (dopo avere faticosamente trovato alcuni testimoni) finalmente, dopo oltre un anno, è stato chiarito una volta per tutte sia che quella contravvenzione era completamente infondata, sia che il sottoscritto non aveva adottato alcuna condotta imprudente, a differenza del tamponatore distratto.
La mia assicurazione, poi, ha contribuito alla ilarità della vicenda, sì chiamiamola ilarità. Infatti in un primo momento ha affermato che era necessaria una “controperizia” in quanto i danni riportati dalle autovetture non apparivano “compatibili” tra di essi (forse qualcuno in quegli uffici pensava che mi fossi sbattuto a retromarcia contro qualcosa), quando poi ha saputo della multa, ha deciso di liquidare solo metà del danno. Meno male che una volta che il Giudice di Pace ha annullato la contravvenzione, tale scelta è stata rivista e il danno liquidato per intero (ancora non ho visto nulla, ma ho fiducia).
Ma le fasi più esilaranti della vicenda sono state raggiunte durante le udienze davanti al Giudice di Pace, infatti il rappresentante dei Vigili, chiamato a dare la sua versione dei fatti e a rappresentare il Comune di Porto Torres, in un raptus di creatività, ha avuto la spiritosissima idea di affermare che il sottoscritto aveva confessato in un verbale le proprie colpe (quali colpe e dove fosse quel verbale nessuno l’ha mai saputo, però che bella rappresentanza, nevvero?).
Ho scritto al Sindaco di Porto Torres una mail per metterlo al corrente della situazione e del ritardo che il comportamento ingiustificabile dei SUOI vigili ha ingenerato, ma non ho ricevuto, come prevedevo, alcuna risposta, come parimenti nessuna risposta ha avuto la mia richiesta di conoscere su quali titoli si basi la qualifica di “dottore” che il rappresentante dei Vigili ha ostentato per tutta la durata del processo. Dottore in cosa? Boh.
Questa ingiusta contravvenzione, dovuta all’operato a dir poco criticabile dei Vigili di Porto Torres (dipendenti pubblici), ha contribuito ad aggravare i danni già, di per sé ingenti, patiti a seguito dell’incidente. Ma a loro cosa volete che importi.
Quindi, grazie di cuore a Dio che non ha fatto morire nessuno in questa storia.
Tutti gli altri: pfui a loro.